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Linfoma mantellare

KTE-X19 è un farmaco mirato contro le forme recidivanti o refrattarie alle terapie sistemiche. Qualora fosse approvato, rappresenterebbe un nuovo traguardo per le CAR-T

Dopo la recente approvazione di KTE-X19 (nota anche come brexucabtagene autoleucel o con il nome commerciale Tecartus) da parte della FDA negli Stati Uniti, questa nuova CAR-T potrebbe presto sbarcare anche in Europa. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), ha emesso parere positivo relativo alla domanda di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) per KTE-X19. Questa terapia a base di cellule T esprimenti il recettore chimerico per l’antigene (CAR), sviluppata da Kite (società del gruppo Gilead), si configura come un potenziale trattamento per pazienti adulti affetti da linfoma mantellare recidivante o refrattario dopo due o più linee di terapia sistemica.

IL PARERE POSITIVO

Il parere del CHMP, reso noto lo scorso 16 ottobre da Kite, raccomanda l’autorizzazione condizionale: un percorso di accesso precoce per medicinali che dimostrano effetti terapeutici promettenti ma per i quali non sono disponibili dati completi. La raccomandazione del CHMP si basa sul rapporto rischi-benefici positivo per KTE-X19, come dimostrato dagli esiti di sicurezza ed efficacia dello studio clinico registrativo ZUMA-2. Nel trial - di fase II, multinazionale, a singolo braccio e in aperto - sono stati arruolati 74 pazienti adulti con linfoma mantellare recidivante o refrattario, precedentemente trattati con chemioterapia contenente antraciclina o bendamustina, una terapia con anticorpi anti-CD20 e un inibitore di BTK (ibrutinib o acalabrutinib).

IL LINFOMA MANTELLARE

Il linfoma mantellare è una rara forma di linfoma non-Hodgkin (NHL) che nasce dalle cellule originarie della “zona del mantello” del linfonodo e che colpisce tipicamente gli uomini di età superiore ai 60 anni. I pazienti con linfoma mantellare recidivante o refrattario dopo due o più linee di terapia sistemica, incluso un inibitore della tirosin chinasi di Bruton (BTK), hanno una prognosi sfavorevole, con una sopravvivenza globale mediana da 6 a 10 mesi. In Europa si stima che ogni anno almeno 7400 persone ricevano una diagnosi di linfoma mantellare.

LA TERAPIA

KTE-X19 è una terapia personalizzata a base di cellule CAR T anti-CD19 e utilizza il processo produttivo XLP, che include l’arricchimento dei linfociti, un passaggio necessario in alcune neoplasie a cellule B in cui i linfoblasti circolanti sono una caratteristica comune. A differenza degli Stati Uniti, in Europa KTE-X19 non è stato ancora approvato e rimane, pertanto, un farmaco sperimentale la cui efficacia e sicurezza non sono state stabilite. Tuttavia, in riconoscimento del suo potenziale beneficio nei pazienti con significativi bisogni medici insoddisfatti, KTE-X19 ha ricevuto dall’EMA la designazione di “Farmaco prioritario” (PRIME, PRIority Medicine)

IN ATTESA DI APPROVAZIONE

L’approvazione condizionale viene concessa a un medicinale che soddisfa un’esigenza medica insoddisfatta nell’ambito della quale il beneficio della disponibilità immediata supera il rischio dovuto a dati meno completi di quelli normalmente richiesti. Prima che venga concessa la piena approvazione si richiedono un monitoraggio supplementare e dati post-marketing. La Commissione Europea esaminerà ora la raccomandazione del CHMP: la decisione finale relativa all’Autorizzazione all’Immissione in Commercio è prevista per i prossimi mesi. Qualora KTE-X19 fosse approvata, rappresenterebbe la terza terapia CAR-T disponibile in Europa per combattere tumori ematologici.

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