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terapia genica

Uno studio preclinico della Mayo Clinic ha dimostrato, nei topi, sicurezza ed efficacia dell’approccio che mira a “smontare” la cocaina prima che arrivi al cervello

Da anni ormai si parla di terapia genica per sconfiggere, per lo più, malattie incurabili ed ereditarie, come l’ADA-SCID (la prima malattia ad essere trattata in Europa con questo approccio) o la beta-talassemia, l’ultima in ordine di tempo a ricevere l’approvazione per un trattamento di questo tipo. Quello che invece risulta essere una vera e propria novità nel campo delle terapie avanzate è la cura della dipendenza da sostanze d’abuso, in particolare la cocaina in particolare. L’idea è portata avanti da un gruppo di ricercatori della Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota (USA), il cui obiettivo è raggiungere l’approvazione, da parte della Food and drug administration (FDA) statunitense, per una prima sperimentazione clinica in pazienti con abuso di cocaina. Obiettivo che sembra più vicino dopo il recente studio pubblicato su Human Gene Therapy.

“Smontare” la cocaina
L’approccio messo a punto dal team di ricerca guidato da Stephen Brimijoin, del Dipartimento di Farmacologia Molecolare e Terapia Sperimentale della Mayo Clinic, si basa sul trasporto, tramite vettore virale, di un gene che codifica per un enzima - nello specifico un’idrolasi - in grado di metabolizzare la cocaina in sottoprodotti innocui. L’idea quindi è di “neutralizzare” l’effetto che la cocaina ha a livello del sistema nervoso centrale, scomponendola tramite un processo di idrolisi in molecole che non sono più attive, e abbassando così il valore della ricompensa della sostanza. "I disturbi da uso di sostanze presentano un immenso problema di salute pubblica negli Stati Uniti e in altri Paesi industrializzati", ha affermato Isaac Haidak dell’Università di Massachusetts Medical School di Worcester. “Usare le potenzialità della terapia genica rappresenta un nuovo entusiasmante approccio per affrontare il problema”.

I vantaggi della terapia genica
Gli esperti della Mayo Clinic si sono orientati verso questa strategia dopo aver ottenuto risultati poco incoraggianti con la somministrazione dell’enzima direttamente nel circolo sanguigno. L’utilizzo della terapia genica classica, che prevede il trasferimento del gene terapeutico mediante vettore virale, ha mostrato avere risultati di gran lunga migliori e a lungo termine. Una singola somministrazione ad alte dosi aumenta infatti di cento volte i livelli della proteina in grado di metabolizzare la cocaina, che possono persistere fino a 2 o 3 anni. “Un'iniezione endovenosa del vettore virale può agire per mesi o anni – hanno spiegato i ricercatori nell’articolo – distruggendo la cocaina circolante in pochi secondi ed evitando che raggiunga i centri di ricompensa del cervello. Al suo posto, vi sarà un aumento stabile nel sangue di un metabolita benigno della cocaina, un rilassante ipotensivo della muscolatura liscia senza valore di ricompensa”.

Efficace e sicuro
In particolare, nello studio i ricercatori hanno dimostrato, in modelli animali (topi), la sicurezza della terapia genica “in vivo” mediante vettore adenoassociato AAV8 che iniettato per via endovenosa è in grado di trasportare il gene terapeutico fino al fegato. È in questo organo che si trovano gli enzimi deputati alla metabolizzazione di farmaci o altre sostanze assunte dall’organismo. Non sono stati infatti rilevati effetti collaterali correlati al vettore, sia nei topi che avevano già assunto cocaina che in quelli naïve, a diverse dosi. L'analisi della biodistribuzione ha anche mostrato che il vettore AAV8 si trovava quasi esclusivamente nel fegato. Inoltre, i roditori sottoposti a iniezioni giornaliere di cocaina e trattati con terapia genica avevano una patologia tissutale molto inferiore rispetto a quelli che avevano ricevuto iniezioni regolari di cocaina ma non il trattamento sperimentale.

La richiesta di applicazione sperimentale
“Questi risultati indicano che il trasferimento del gene terapeutico nel fegato a un dosaggio ragionevole è sicuro, ben tollerato ed efficace”, hanno dichiarato in conclusione i ricercatori secondo cui la combinazione della terapia genica e della terapia cognitivo comportamentale può portare a risultati migliori per il trattamento della dipendenza da cocaina. “Pertanto, la terapia genica emerge come un approccio radicalmente nuovo per il trattamento dell'abuso compulsivo di cocaina. Proprio sulla base di questi risultati positivi, l’FDA ha recentemente accettato la nostra ultima richiesta di applicazione sperimentale del nuovo farmaco (Investigational New Drug, IND application, 18579).”

 

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