I virus possono uccidere ma anche salvare la vita! Questo il tema del servizio di Superquark, andato in onda ieri sera, che è stato realizzato con il contributo di Osservatorio Terapie Avanzate
Se provaste a dire a un amico o a un collega di lavoro che “non tutti i virus vengono per nuocere”, in un momento come quello che stiamo vivendo, marchiato a fuoco dal virus SARS-CoV-2 e dai suoi nefasti effetti, vi guarderebbe con stupore e sospetto. Eppure è davvero così: i virus, che sono oggi percepiti come i nostri nemici numero 1, possono diventare dei preziosi alleati per sconfiggere malattie genetiche e tumori. A spiegarlo nel dettaglio ci ha pensato Barbara Bernardini, autrice del servizio “Il virus che salva la vita” dedicato alla terapia genica andato in onda ieri sera (martedì 1 settembre) su RAI1 durante l’ultima puntata della 40esima edizione di Superquark. Il servizio è stato realizzato con il contributo di Osservatorio Terapie Avanzate.
La particolarità dei virus, infatti, è quella di penetrare nelle cellule dell’organismo ospite per replicarsi e vivere. E, come precisa nel servizio il prof. Michele De Luca, direttore del Centro per la Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e membro del comitato scientifico di Osservatorio Terapie Avanzate: “ essi sono in grado di inserire il loro materiale genetico nel genoma dell’ospite e sfruttare i meccanismi di replicazione della cellula per moltiplicarsi”. Negli anni, i ricercatori hanno pensato di sfruttare a loro vantaggio questa peculiarità dei virus per portare all’interno del nostro organismo un’informazione corretta. Virus molti temuti dall’umanità, come ad esempio l’HIV, possono essere manipolati in laboratorio e, dopo essere stati svuotati del loro contenuto, caricati con le sequenze genetiche utili a “correggere” un errore nel DNA umano che rappresenti la causa di una malattia genetica. Questi vettori virali, che diventano dei cavalli di Troia, o meglio, dei “proiettili genetici” utili a veicolare un’informazione corretta dentro un DNA malato, costituiscono le solide fondamenta della terapia genica.
In Italia, la terapia genica ha raggiunto vette di eccellenza grazie al lavoro dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano e a quello del gruppo di ricerca di De Luca, uno dei maggiori esperti nel settore della medicina rigenerativa dei tessuti. All’Università di Modena e Reggio Emilia, infatti, si sfruttano i virus per modificare il DNA delle cellule staminali della pelle, nel tentativo di mettere a punto soluzioni terapeutiche per l’epidermolisi bollosa, una malattia rara e gravissima che colpisce i bambini rendendo la loro pelle estremamente delicata e suscettibile alle infezioni. Fulgido esempio della patologia - e soprattutto delle potenzialità della terapia genica - è il caso di Hassan, il bambino siriano la cui incredibile vicenda è stata raccontata dallo stesso De Luca nel servizio andato in onda.
Nel 2016 è stata approvata la prima terapia genica ex vivo al mondo – Strimvelis - messa a punto al SR-Tiget di Milano per trattare i pazienti affetti da una rarissima malattia: l’immunodeficienza severa combinata da deficit di adenosina-deaminasi (ADA-SCID). Ad oggi sono sette le terapie geniche approvate in Europa per diverse malattie genetiche rare e alcuni tumori. Il concetto di modifica genetica alla base di questa nuova ed eccitante frontiera della medicina non si limita a colpire le patologie genetiche ma ha come bersaglio anche i tumori. Le ormai celebri terapie a base di linfociti T manipolati geneticamente – le cellule CAR-T - stanno infatti ottenendo successi senza precedenti nella cura di alcune forme di leucemia e di linfomi.
Partendo da questi presupposti diventa, dunque, più facile affermare che “non tutti i virus vengono per nuocere”, a condizione che - come sottolineato nel servizio di Superquark - si valorizzi e si investa sempre di più sulla ricerca di base e sui ricercatori che ogni giorno li studiano e trovano il modo di usarli a vantaggio dell’umanità.
È possibile rivedere il servizio “Il virus che salva la vita” di Superquark su RAIPlay al seguente link.