L’obiettivo è individuare gli ostacoli allo sviluppo e all’adozione clinica delle ATMP in Europa, cercando soluzioni per superarli e garantendo equo e diffuso accesso ai trattamenti
Il campo da gioco delle terapie avanzate (chiamate anche con l’acronimo inglese ATMP, Advanced Therapy Medicinal Products) può essere paragonato a quello dove si misurano le squadre di football americano, uno sport tutt’altro che facile da interpretare, fatto di regole a tratti incomprensibili e intriso di una terminologia ostile. Sul campo la partita procede con lentezza, in un susseguirsi di schemi complessi ma quando un giocatore arriva con la palla agli ultimi metri della zona avversaria - realizzando un touchdown - quel successo ha il sapore dell’impresa. Portare in commercio una terapia avanzata (e mantenercela nonostante le tante difficoltà) è il “touchdown” che una squadra, composta da ricercatori, medici, aziende, esperti del mondo regolatorio e pazienti, desidera più di tutto. Lo conferma l’avvio di JOIN4ATMP di cui ci ha parlato Mario Barilani, Project Manager del Progetto per la Fondazione Telethon.
SCOPO DEL PROGETTO
Il Progetto JOIN4ATMP si pone l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle terapie avanzate in Europa, cercando di garantirne un accesso su larga scala ai pazienti. “Si tratta di un progetto, finanziato dall’Unione Europea, al termine del quale sarà possibile disporre di raccomandazioni relative a diversi aspetti delle terapie avanzate utili a supportare sviluppatori di ATMP che si affacciano per la prima volta in questo mondo, o sviluppatori più esperti che si confrontano con sfide e colli di bottiglia già affrontati da altri. Inoltre, in prospettiva, queste stesse raccomandazioni potrebbero indirizzare le scelte della politica europea su questo tema”, afferma Barilani, di ritorno dall’incontro di avvio del progetto, svoltosi alla fine di gennaio a Berlino. “In quel contesto si è insistito sulla necessità di esplorare a trecentosessanta gradi il panorama europeo delle terapie avanzate, includendo casi studio specificamente riportati dai partner di progetto e dai Paesi di cui essi fanno parte. Da un tale processo di analisi dovranno emergere dati concreti, e proposte in linea con la riforma della legislazione farmaceutica attualmente in discussione in Europa”. JOIN4ATMP è dunque un progetto che supera i confini nazionali dei singoli Stati membri e lancia un messaggio fondamentale per l’intero reparto delle terapie avanzate: quello della massima inclusività.
GLI ASSI DELL’AZIONE
Al fine di realizzare gli obiettivi preposti il progetto europeo si snoderà attraverso tre grandi momenti. “Il primo consiste nel capire quali siano gli ostacoli sul percorso di sviluppo preclinico, di completamento delle fasi cliniche, e di sostenibilità economica delle nuove terapie avanzate”, prosegue Barilani. “Successivamente, si cercheranno di identificare le soluzioni a tali impedimenti, ascoltando la voce di tutti i partner coinvolti. Infine, su tale ampia base di confronto, saranno prodotte raccomandazioni - articoli scientifici, linee guida o database - con cui informare i decisori politici e indicare agli sviluppatori delle terapie avanzate le strade percorribili nell’ottica di un accesso agevole alle ATMP in tutto lo scenario europeo”. Il valore aggiunto di JOIN4ATMP è dato da una rappresentanza estesa che coinvolge specialisti, medici e ricercatori provenienti da quattordici partner dislocati su nove Paesi europei (Germania, Danimarca, Francia, Olanda, Svezia, Belgio, Austria, Spagna e Italia); il coordinamento del Progetto (finanziato per i prossimi tre anni con 3 milioni di euro dal programma quadro dell’Unione Europea Horizon Europe - Coordination and support action, CSA) è affidato alla Charité - Universitätsmedizin Berlin con il supporto del Berlin Institute of Health (BIH), mentre il co-coordinamento è affidato all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
I CAMPI DI INDAGINE
“La scelta dei vari partner di JOIN4ATMP è sostenuta dalla possibilità di disporre di un livello di esperienza elevato su tre capitoli di studio: malattie comuni, tumori rari e malattie genetiche rare”, puntualizza Barilani. “Fondazione Telethon è leader nel campo delle malattie genetiche rare e sarà appoggiata da EURORDIS (European Organization for Rare Disease Association), l’associazione europea che si farà carico delle istanze dei pazienti all’interno del consorzio”. Tutte le attività svolte per rispondere ai tre obiettivi del progetto - mappatura degli ostacoli, identificazione delle soluzioni e stesura delle raccomandazioni - troveranno declinazione all’interno di questi tre capitoli di indagine.
JOIN4ATMP mostra, dunque, di essere in continuità con l’opera di consorzi nati in precedenza, come le reti T2EVOLVE (costruita per facilitare l’accesso a terapie e prodotti a base di cellule T) e RESTORE (concentrata sullo sviluppo di un ecosistema paneuropeo sostenibile per le terapie avanzate) già finanziate dall’Unione Europea. Inoltre, riunisce i membri della European University Hospital Alliance (EUHA) che, lavorando insieme, aspirano a promuovere l’eccellenza nella sanità pubblica, specialmente in tema di ricerca e formazione. Nel frattempo l’EMA ha recepito tali necessità e ha lanciato un programma pilota per sostenere gli sviluppatori accademici e no-profit di terapie avanzate nel corso delle operazioni di conseguimento dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei loro prodotti: infatti, due dei quattordici partner di JOIN4ATMP sono stati selezionati dal programma pilota di EMA (ne abbiamo parlato qui).
CINQUE MODULI DI LAVORO
Come sarà possibile concretizzare quanto fino ad ora spiegato, traendo un comune denominatore da membri così differenti dell’equazione? La risposta si trova nella scelta degli argomenti da approfondire. Il percorso delle terapie avanzate potrà essere suddiviso in cinque pacchetti di lavoro: il primo si occuperà della fase preclinica di sviluppo delle terapie avanzate, allo scopo di capire quanto i modelli oggi usati siano adatti a predire la loro efficacia e sicurezza; il secondo pacchetto si concentrerà sul percorso manifatturiero secondo le norme di buona fabbricazione (GMP), per approfondire quanto le discrepanze emerse tra i diversi Paesi produttori nell’adozione di queste norme influenzino lo sviluppo delle terapie avanzate. “Fondazione Telethon proporrà un innovativo schema di applicazione delle norme GMP”, continua Barilani. “Ossia un modello ‘piattaforma’, da applicarsi a terapie avanzate accomunate dalla stessa tecnologia utilizzata per più indicazioni cliniche con analogo meccanismo patogenetico. In questo modo sarà possibile portare avanti un percorso parallelo e sequenziale di sviluppo delle ATMP basate su una comune tecnologia [meccanismo d’azione e vettore virale utilizzato, N.d.R.], con un risparmio notevole nei tempi e nei costi di sviluppo”.
Un terzo pacchetto esplorerà i motivi dei fallimenti degli studi clinici sulle terapie avanzate, per capire le ragioni alla base di tali buchi nell’acqua e migliorare così il disegno dei trial; nel quarto pacchetto - di cui l’Università Vita Salute-San Raffaele di Milano è leader - si indagheranno a fondo gli schemi economici di attribuzione del prezzo, nonché la valutazione HTA della tecnologia insita nelle terapie avanzate, in rapporto agli attuali standard di cura. “È un punto dolente su cui bisogna lavorare molto per ripensare schemi economici e di rimborso con cui garantire la sostenibilità delle ATMP, affinché restino saldamente sul mercato, preservandone così la disponibilità per i pazienti che ne hanno più bisogno”, afferma l’esperto. “A questo livello stiamo lavorando alla nascita di strumenti che siano di supporto agli sviluppatori accademici e provenienti da piccole-medie aziende nel calcolare e prevedere l’impatto economico delle ATMP. A partire da casi reali di studio, tali strumenti svolgeranno simulazioni digitali di modelli economici che daranno un’idea più precisa dei costi dell’intero processo, comprendenti non solo le spese di produzione ma anche quelle relative alla proprietà intellettuale, le spese per le procedure regolatorie e quelle necessarie a restare sul mercato”. Infine, l’ultimo pacchetto coinvolgerà tutti i portatori di interesse, dai pazienti che devono essere sempre più addentro le fasi di sviluppo delle ATMP, fino alle piccole e medie imprese, le grandi industrie farmaceutiche e le varie fondazioni filantropiche. Senza dimenticare le organizzazioni e gli uffici che, in seno alle agenzie regolatorie nazionali e internazionali, sono incaricate di restituire una valutazione su queste preziose tecnologie.
MODALITA’ D’AZIONE
Il calcio di inizio è stato dato e questa nuova importante partita è cominciata. “In questa prima fase, individueremo esperti del settore e altri sviluppatori di ATMP che potranno condividere la loro esperienza e casi di studio, attraverso la compilazione di questionari e il riempimento di database per ‘mappare’ le problematiche più rilevanti nello sviluppo e adozione delle terapie avanzate”, conclude Barilani. “Successivamente saranno realizzate interviste strutturate sulle soluzioni innovative adottate in ogni caso di studio e da qui si otterranno i dati per la produzione di linee guida e raccomandazioni che JOIN4ATMP pubblicherà sulle riviste scientifiche e diffonderà ai congressi e alle conferenze internazionali”. Questa modalità di lavoro si spalmerà trasversalmente su tutti e cinque i pacchetti di lavoro e punterà come risultato al miglioramento delle modalità di accesso delle ATMP alla pratica clinica nei vari centri di riferimento d’Europa, riducendo gli oneri economici sui sistemi sanitari e i tempi di attesa per i pazienti.
Un “touchdown” davvero significativo, in grado di cambiare le sorti di una partita di enorme valore per tutti.