Io le patate le bollo vive

Un libro che offre dati e riflessioni sull’uso dei modelli animali nella ricerca scientifica con un linguaggio chiaro, in grado di avvicinare il lettore a un tema spesso controverso

“La produzione di farmaci e presidi sanitari sicuri ed efficaci, oggi, sulla base delle attuali conoscenze e tecnologie disponibili, non può essere garantita senza l’uso di modelli animali”. Questa frase si trova nell’introduzione del libro "Io le patate le bollo vive”, edito da Einaudi e firmato da Roberto Sitia e Giuliano Grignaschi. Il titolo, volutamente provocatorio, è un estratto di un commento pronunciato da Rita Levi Montalcini parlando proprio di sperimentazione animale. Il saggio, infatti, affronta uno dei temi più complessi e dibattuti della scienza contemporanea: l’utilizzo di modelli animali a fini di ricerca. Gli autori ci guidano attraverso un viaggio che intreccia etica e scienza, esplorando il controverso rapporto tra esseri umani e animali nel contesto della ricerca medica.

The Catalyst, recensioni, libro

La ricerca è solita concentrarsi su poche specie modello ma la storia e il libro del Premio Nobel Thomas Cech insegnano che i progressi decisivi possono arrivare da organismi bizzarri e sottovalutati

L’interferenza a RNA, i vaccini a RNA, l’editing RNA-programmabile. Sono solo alcuni dei filoni della ricerca biomedica esplosi nel passato recente che hanno fatto uscire l’acido ribonucleico (RNA) dal cono d’ombra proiettato della molecola più famosa: l’acido desossiribonucleico o DNA. Il merito della rivoluzione scientifica e tecnologica in corso va a ricercatori come Thomas Cech che hanno saputo guardare oltre la doppia elica e, in molti casi, hanno meritato il Nobel (l’ultima è Katalin Karikό per il vaccino anti-Covid). Ma un bel debito di riconoscenza lo abbiamo anche nei confronti delle strane creature che per prime hanno esibito nei test di laboratorio alcuni fenomeni inattesi e che poi si sono rivelati di interesse universale. Lo racconta bene Cech nel suo libro “The Catalyst. RNA and the quest to unlock life’s deepest secrets”.

sul pubblicare in medicina, luca de fiore, libri

Cosa accade quando la ricerca esce dal laboratorio e si trasforma in una pubblicazione scientifica? Luca De Fiore lo spiega, facendo luce sui problemi e suggerendo soluzioni

“Publish or perish”, pubblica o muori: questo è il mantra per tutti i ricercatori che vogliono fare carriera. Un motto che ben definisce la pressione a cui è sottoposto chi fa della ricerca la sua professione: o si pubblica – e tanto – su riviste di rilievo, con un elevato impact factor (cioè un indice che misura il numero medio di citazioni degli articoli di una rivista) e si raggiunge un h-index alto (lo stesso principio applicato al singolo autore), oppure si è destinati a soccombere all’insano meccanismo. Una delle conseguenze più ovvie della velocità di pubblicazione riguarda la qualità degli studi e le cose sembrano peggiorare ogni anno, specialmente nell’ambito della ricerca clinica. Il libro “Sul pubblicare in medicina” - firmato da Luca De Fiore, direttore generale de Il Pensiero Scientifico Editore e saggista - rappresenta una guida completa e dettagliata per navigare nel complesso processo della pubblicazione scientifica senza rischiare di affondare.

Più in alto degli dèi, Marco Crescenzi, biotecnologi

Un libro per comprendere le basi della biologia molecolare ed avere gli strumenti per poter valutare le straordinarie - e a volte discutibili - prospettive delle biotecnologie moderne

La questione che da sempre assilla l’essere umano è se, in un modo o nell’altro, sia possibile cambiare il nostro destino. Una fine già scritta per tutti gli esseri viventi, ma di cui solo l’umanità è consapevole: infatti, la specie umana è l’unica a saper di dover morire e, proprio per questo, l’unica che ha cercato un modo per superare, o almeno aggirare, questo limite. Grazie al libro “Più in alto degli dèi – L’ingegneria genetica dell’uomo prossimo venturo” di Marco Crescenzi – dirigente di ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità e divulgatore - è possibile ripercorrere le tappe della storia delle biotecnologie, dalla genetica di Mendel fino all’arrivo di CRISPR, per scoprire se oggi la scienza è davvero in grado di superare quel limite.

Con il contributo incondizionato di

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