"The code breaker": Walter Isaacson svela curiosità, ricordi e confidenze dei pionieri di CRISPR. La recensione di Anna Meldolesi su CRISPeR MANIA
Ricevere le attenzioni di Walter Isaacson è un’altra medaglia che Jennifer Doudna può appendersi al camice. Biografo e giornalista appassionato di storia, Isaacson è una delle penne più influenti degli Stati Uniti (tra le altre cose ha guidato la CNN). Prima di dedicarsi all’inventrice di CRISPR ha ritratto Steve Jobs, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Benjamin Franklin e Henry Kissinger, arrivando al grande pubblico senza dispiacere ai lettori raffinati. Ora sceglie per la prima volta una donna, e per la prima volta si misura con la biologia. Anche se a essere onesti “The code breaker” non è una vera e propria biografia di Doudna: il libro si sofferma su Jennifer più che sulle altre figure chiave della saga di CRISPR (a mio avviso giustamente), ma racconta un’impresa corale (e anche questo è un bene).
Isaacson ha avuto accesso a materiali di prima mano, ha potuto aggirarsi nei laboratori dove CRISPR è nata e cresciuta, ha passato un bel po’ di tempo con la protagonista, i suoi compagni di avventura e i suoi rivali. La lettura perciò regala sorprese anche a chi, come me, ha già divorato tanti, se non tutti, i libri pubblicati su CRISPR. La scienza dell’editing è ben raccontata da Isaacson, ma non è questo che rende il libro speciale. Alcune fotografie sono delle chicche. Il vero valore aggiunto, comunque, sta nelle confidenze. Non tante, ma rivelatrici.
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