Annunciati i risultati preliminari ottenuti sul primo paziente trattato con una terapia cellulare sperimentale in uno studio clinico in USA. Sono incoraggianti ma la strada è ancora lunga
Il 14 novembre è stata celebrata la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall' International Diabetes Federation (IDF) e dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare e informare sulla sua prevenzione e gestione del diabete. Quest’anno la giornata assume un’importanza ancora più rilevante visto che nel 2021 si celebra il centenario della scoperta dell’insulina ad opera dei due medici canadesi Frederick Grant Banting e Charles Best. La forma ricombinante di quest’ormone, ideata negli anni ’80 grazie all’avvento delle biotecnologie - come raccontato nella prima puntata del podcast “Reshape” - rappresenta ancora oggi la terapia standard salvavita. Ma si tratta di una terapia cronica e, nonostante i tanti filoni di ricerca, una cura definitiva non è ancora stata trovata. C’è chi punta alle terapie avanzate, come l’azienda Vertex che ha annunciato i primi risultati ottenuti su un paziente trattato con la terapia cellulare sperimentale VX-880.
IL DIABETE E L'INSULINA
Secondo le stime dell’International Diabetes Federation, attualmente il diabete riguarda circa 500 milioni di persone in tutto il mondo e potrebbe raggiungere quota 700 milioni nel 2045. Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia di tipo autoimmune conseguente alla distruzione delle cellule beta del pancreas che producono l’insulina, senza la quale la glicemia rimane perennemente elevata. Ciò comporta pericolosissime conseguenze per tutto l’organismo: dall’insufficienza renale alle patologie cardiache, fino all’insorgenza di ictus e danni al sistema nervoso e agli occhi (la cecità è spesso associata al diabete).
I pazienti diabetici sono costretti ad assumere per tutta la vita l’insulina tramite iniezioni sottocutanee - di solito con un’apposita penna dotata di un ago iniettore - e pertanto, specie in alcuni casi, possono andare incontro a episodi di ipoglicemia dal momento che non è sempre facile tener sotto controllo i fattori che influiscono sul livello di zuccheri nel sangue (oltre all’insulina ci sono ovviamente la dieta e l’esercizio fisico). Alcune persone, addirittura, sviluppano una marcata inconsapevolezza dell’ipoglicemia, un fenomeno che può portare a perdita di coscienza, coma e convulsioni, con conseguenze altrettanto rischiose dell’iperglicemia. È evidente che servirebbe una terapia in grado di far produrre al pancreas in maniera costante la quantità di insulina necessaria per elaborare gli zuccheri introdotti nell’organismo.
PUNTARE ALLA TERAPIA CELLULARE
Tra le varie strategie terapeutiche in studio compaiono anche le terapie avanzate, come ad esempio la terapia cellulare (di cui abbiamo già parlato qui e qui). E questa è la direzione che ha preso anche l’azienda Vertex Pharmaceuticals, la quale a metà ottobre ha annunciato i primi risultati ottenuti su un paziente trattato con una singola infusione della terapia cellulare sperimentale VX-880.
Il paziente, da sempre in trattamento con l’insulina, è stato inserito in uno studio clinico di Fase I/II e ha ricevuto una singola infusione a mezza dose della terapia cellulare sperimentale in combinazione con una terapia immunosoppressiva. Il controllo a 90 giorni dall’infusione ha messo in evidenza risultati estremamente incoraggianti sia in termini di efficacia che di sicurezza. “Come chirurgo ho lavorato per decenni nel campo del trapianto delle cellule pancreatiche ma questo approccio, che elimina la necessità di un donatore di organi, potrebbe essere un punto di svolta”, ha affermato James Markmann, Professore di chirurgia e capo della Divisione di Trapianto e Chirurgia presso il Massachusetts General Hospital. “Siamo entusiasti di ricorrere a studi clinici mirati per far progredire questa branca della medicina unica e potenzialmente rivoluzionaria per i pazienti”.
VX-880 è una terapia basata sulla somministrazione di cellule delle isole del Langerhans derivate da cellule staminali allogeniche, questo permette la produzione di insulina e il conseguente ripristino della regolazione del glucosio nel sangue. La terapia si effettua con un’unica infusione nella vena porta del fegato ed è rivolta a pazienti con diabete mellito di tipo 1 con una riduzione della consapevolezza dell’ipoglicemia e che abbiano già affrontato gravi crisi ipoglicemiche.
I RISULTATI PRELIMINARI DEL TRIAL
Il primo paziente trattato, che da circa 40 anni convive con una diagnosi di diabete mellito di tipo 1, è stato attentamente monitorato nei giorni successivi all’infusione tramite il dosaggio del peptide C a digiuno e dell’emoglobina glicata. A 90 giorni dalla somministrazione di VX-880 è stato possibile confrontare i risultati basali con quanto rilevato dopo la terapia: all’inizio l’assenza di peptide C indicava una mancata produzione di insulina, mentre al 90esimo giorno il livello era già salito a 280 pmol/L, raggiungendo i 560 pmol/L dopo il test di tolleranza al pasto. Parallelamente il valore dell’emoglobina glicata - che esprime la quota di glucosio legata all’emoglobina circolante e aumenta in caso di incremento della glicemia - è diminuita insieme alla dose giornaliera di insulina esogena.
La terapia non ha suscitato eventi avversi gravi e sulla base di questi risultati Vertex ha confermato la prosecuzione dello studio clinico nel quale saranno arruolati 17 pazienti in totale negli Stati Uniti per valutare la sicurezza e l’efficacia di VX-880. Inoltre, l’azienda ha confermato l’intenzione di presentare entro il 2022 alla Food and Drug statunitense una domanda di Investigational New Drug (IND) per il suo programma di sviluppo di cellule delle isole del Langerhans incapsulate, cioè dotate di un rivestimento in grado di proteggerle dall’attacco autoimmune, così da ottenere un prolungamento del periodo di attività nell’organismo.
I risultati ottenuti su un singolo paziente sono, ovviamente, solo preliminari. Si attendono nei prossimi mesi, e anni, dati più solidi per capire se questa terapia possa diventare una reale nuova speranza per i tantissimi pazienti affetti da diabete.