Premio Genenta

A decretarlo la giuria dello StartupItalia Open Summit 2019. La biotech italiana sta testando una terapia genica basata sull’immunoterapia per il glioblastoma e mieloma multiplo

È Genenta Science – società biotecnologica italiana specializzata nello sviluppo di terapie geniche per la lotta ai tumori – la startup dell’anno 2019. A decretarlo la giuria composta da 100 rappresentanti del tessuto produttivo italiano e non solo, della quarta edizione dello StartupItalia Open Summit 2019 (#SIOS19). Appena lo scorso settembre, la biotech aveva chiuso il terzo round di finanziamento, pari a 13,2 milioni di euro (cifra ulteriormente salita fino a toccare i 15 milioni di euro), per due trial clinici di fase I/II progettati per testare Temferon – una terapia genica interamente “Made in Italy” basata sul principio dell’immunoterapia – su pazienti italiani affetti da glioblastoma multiforme di nuova diagnosi e da mieloma multiplo  recidivato precocemente, entro 18 mesi dalla prima linea di trattamento.

Un anno chiave
“Essere stati eletti la startup dell’anno in un contesto come quello di StartupItalia Open Summit, dove i settori rappresentati sono molteplici, è per noi il coronamento di un anno straordinario”, ha dichiarato Pierluigi Paracchi, Presidente e Amministratore Delegato di Genenta Science. “Il 2020 sarà un anno fondamentale per noi, durante il quale l’obiettivo principale sarà portare un reale beneficio a un numero sempre più crescente di pazienti”.

L’origine
La storia di Genenta Science inizia nel settembre del 2014, quando nasce come spin-off dell’Ospedale San Raffaele per sviluppare una terapia genica basata sull’ingegnerizzazione delle cellule staminali del sangue per il trattamento dei tumori. A fondarla sono nomi ben noti nel panorama della ricerca italiana sulle terapie avanzate: Pierluigi Paracchi, dell’Ospedale San Raffaele di Milano, Luigi Naldini, Direttore di SR-TIGET, San Raffaele Telethon Institute for Gene Therapy e Bernhard Gentner ematologo e scienziato presso SR-TIGET. Sempre in quell’anno The Economist aveva definito il lavoro di Genenta Science “una fiction scientifica che sta diventando realtà”. A febbraio del 2015 la biotech chiude un round di investimento da 10 milioni di euro. Dopo due anni e mezzo ne chiude uno nuovo da 7 milioni di euro. Fondi che permettono ai ricercatori di completare la sperimentazione preclinica. A settembre 2019 chiude il round già ricordato, arrivando a raccogliere complessivamente 32 milioni di euro. Risorse che serviranno per portare avanti le sperimentazioni cliniche dei due prodotti per la cura di mieloma multiplo e glioblastoma.

Le altre finaliste
Sono state nove in tutte le startup arrivate in finale, tra cui BrumBrum e Cortilia, che hanno affiancato Genenta sui gradini più bassi del podio. Un ecommerce italiano di auto usate e a km 0 certificate (fondato nel 2015), che consente l’acquisto online o il noleggio a lungo termine la prima; e un ecommerce che consegna a domicilio prodotti alimentari freschi (fondato nel 2012) la seconda. Tra le altre finaliste compare solo un’altra startup medicale: Philogen, società italiana biotech basata a Siena e a Zurigo, specializzata nello sviluppo di biofarmaci innovativi per il trattamento dei disturbi legati all’angiogenesi, come il cancro e l’artrite reumatoide.

Sguardo oltre confine
“Siamo fieri di aver ospitato le eccellenze italiane che rappresentano il tessuto imprenditoriale più vivace – ha commentato David Casalini, founder di StartupItalia – simbolo di un Paese che è in grado di creare nuovi modelli di business, nuovi posti di lavoro e sa intercettare sfide e opportunità del futuro. Con 723 milioni di euro di investimenti (+38% rispetto al 2018) e con oltre 50 milioni di euro investiti direttamente in crowdfunding, l’obiettivo è ora diventare sempre più attraenti e competitivi a livello internazionale”.

Con il contributo incondizionato di

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