Presentato a novembre 2022 durante l’evento di science-show “AT2 – Advanced Talks on Advanced Therapies”, il retreAT è un ambizioso progetto di policy shaping di Osservatorio Terapie Avanzate che riunisce ricercatori, clinici, associazioni di pazienti, aziende e rappresentanti delle Istituzioni per individuare e analizzare le criticità e le sfide relative alle terapie avanzate.
Come ormai noto a tutti l'intelligenza artificiale (AI) impara a scrivere testi ricevendo in input una sequenza di parole o combinazioni linguistiche, ora, con un processo analogo, può anche imparare a progettare composti chimici. È il caso del modello di AI sviluppato all’università di Bonn (Germania), una sorta di “ChatGPT per molecole”, che offre ai ricercatori la possibilità di pensare fuori dagli schemi e ideare strutture chimiche innovative. La sua specialità è generare molecole che possono legare due bersagli, anziché uno solo come avviene nella maggior parte dei composti tradizionali. Questa caratteristica apre nuove prospettive terapeutiche, consentendo di influenzare diversi processi intracellulari con un’unica molecola. Lo studio è stato pubblicato su Cell Reports Physical Science.
CRISPR è ormai conosciuto come l’acronimo dello strumento più innovativo nell’ambito biotecnologico con un forte impatto in diversi settori, dalla medicina all’agricoltura. In campo biomedico CRISPR è il croccante suono del progresso attraverso cui si mettono a punto nuovi farmaci mentre si perfezionano terapie avanzate già esistenti, come le CAR-T. Gli utilizzi del famoso sistema di editing vanno ancora al di là delle strategie terapeutiche, raggiungendo quelle delle diagnosi, come illustrato in uno studio statunitense pubblicato sulla rivista Blood in cui ad esser protagonista è la piattaforma SHERLOCK.
“La produzione di farmaci e presidi sanitari sicuri ed efficaci, oggi, sulla base delle attuali conoscenze e tecnologie disponibili, non può essere garantita senza l’uso di modelli animali”. Questa frase si trova nell’introduzione del libro "Io le patate le bollo vive”, edito da Einaudi e firmato da Roberto Sitia e Giuliano Grignaschi. Il titolo, volutamente provocatorio, è un estratto di un commento pronunciato da Rita Levi Montalcini parlando proprio di sperimentazione animale. Il saggio, infatti, affronta uno dei temi più complessi e dibattuti della scienza contemporanea: l’utilizzo di modelli animali a fini di ricerca. Gli autori ci guidano attraverso un viaggio che intreccia etica e scienza, esplorando il controverso rapporto tra esseri umani e animali nel contesto della ricerca medica.
Il Parkinson colpisce milioni di persone nel mondo, con sintomi debilitanti legati alla perdita di neuroni dopaminergici. Le terapie attuali, come la levodopa, alleviano i sintomi solo temporaneamente, rendendo urgente l’esplorazione di soluzioni innovative: qui entra in gioco il trapianto di neuroni derivati da cellule staminali. Durante l’evento “Stem cell revolutions for neurodegenerative diseases” - organizzato a fine novembre da Elena Cattaneo, Professoressa Ordinaria di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano e Senatrice a vita - i pionieri delle ricerche sulle staminali in campo neurologico hanno illustrato le scoperte scientifiche che hanno portato agli attuali studi clinici progettati per sviluppare promettenti terapie avanzate per il Parkinson.
a cura di Anna Meldolesi
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