Il 2 ottobre l’European Medicines Agency (EMA) ha accettato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio della terapia genica sperimentale elivaldogene autotemcel (eli-cel, Lenti-D™) per il trattamento di un sottogruppo di pazienti con adrenoleucodistrofia cerebrale (CALD). Eli-cel, prodotta dalla biotech bluebird bio, prevede una somministrazione una tantum ed è studiata per aggiungere copie funzionali del gene ABCD1 – difettoso in chi manifesta la patologia - nelle cellule staminali del sangue del paziente. La CALD, che colpisce principalmente i giovani maschi, è una malattia genetica degenerativa che si manifesta con problemi neurologici severi.
La filosofia d’azione delle terapie cellulari e, più in particolare, delle procedure di immunoterapia non si basa esclusivamente sulle modalità di manipolazione delle cellule ma anche sui protocolli per espanderle opportunamente in coltura. Infatti, queste terapie “vive” hanno bisogno di una fase di crescita cellulare fondamentale almeno quanto quella di ingegnerizzazione genetica per la buona riuscita del prodotto. Per ottimizzare questa delicata fase oggi si ricorre agli idrogel, composti di sintesi che favoriscono la crescita e la proliferazione dei linfociti T da impiegare contro le cellule cancerose.
La pandemia ha colpito duramente il mondo delle malattie genetiche. Nei mesi scorsi, infatti, la diffusione del virus SARS-CoV2 ha fermato temporaneamente l’avvio di nuove sperimentazioni cliniche e l’introduzione di nuovi farmaci, proprio mentre stavano crescendo le aspettative per le promesse dell’editing genomico. Questo impatto negativo sugli sforzi in corso per sviluppare e testare le terapie del futuro si è sommato alle conseguenze dirette dell’emergenza COVID-19 sulla vita dei pazienti affetti da patologie come l’anemia falciforme. È un’ottima notizia, dunque, che nelle ultime settimane gli iter burocratici e le speranze si siano finalmente rimessi in moto.
“Quando parliamo di rivoluzione digitale della salute non possiamo fare a meno di pensare come già oggi le nuove tecnologie stiano cambiando il modo in cui la viviamo. E il tutto con un impatto significativo sia sul modo di curarci, sia di interagire con i medici che all’interno del sistema sanitario stesso”, spiega Roberto Ascione, autore del libro ‘Il futuro della salute. Come la tecnologia digitale sta rivoluzionando la medicina e la nostra vita’. Ascione, pioniere nel mondo della salute digitale e CEO di Healthware Group, la più grande società indipendente di consulenza sanitaria grazie a una venture con Intouch Group è anche tra i fondatori della Digital Therapeutics Alliance e chairman di una delle principali conferenze sulla salute digitale, Frontiers Health.
a cura di Anna Meldolesi
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