L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l’estensione dei criteri di rimborsabilità per onasemnogene abeparvovec (nome commerciale: Zolgensma®), la prima terapia genica autorizzata per la SMA. Dopo il via libera europeo, nel 2021 l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio di questa innovativa forma di trattamento era stata concessa anche dall’ente regolatorio italiano per l’atrofia muscolare spinale di tipo 1 (SMA1). Oggi un altro passo avanti è stato compiuto con l’allargamento del ventaglio di utilizzo, a comprendere i bambini con SMA 2 fino a 13,5 kg e i pre-sintomatici con 3 copie del gene SMN2.
Il primo trapianto di cellule derivate dal sangue di cordone ombelicale è stato effettuato, con successo per una malattia rara, oltre 30 anni fa. Da allora la ricerca è andata avanti e le applicazioni cliniche si sono moltiplicate. Secondo Joanne Kurtzberg - direttrice del Marcus Center for Cellular Cures e codirettrice dello Stem Cell Transplant Laboratory alla Duke University, centro statunitense di eccellenza in queste procedure - ci troviamo ora di fronte a un capitolo nuovo e molto promettente di questo filone di terapie basate sul sangue del cordone ombelicale. Nel suo recente intervento, durante il convegno Advanced Therapies, che si è tenuto a Londra lo scorso 19 e 20 marzo, Kurtzberg ha condiviso i risultati incoraggianti di studi sulle cellule DUOC e le loro capacità di rimielinizzazione, con l'obiettivo di ampliare ulteriormente il loro potenziale per il trattamento di patologie neurologiche.
“Ricordate che tutti i modelli sono sbagliati; la domanda pratica è quanto devono essere sbagliati per non essere utili”. Questa frase dello statistico britannico George Box è un costante promemoria del fatto che nella ricerca non esiste il modello “giusto”, ma solo modelli che riproducono più o meno fedelmente la realtà. Questo concetto risuona in uno studio pionieristico pubblicato recentemente su Nature Communications dagli scienziati del Children’s Medical Research Institute (CMRI) in Australia. I ricercatori hanno testato una terapia genica su un intero fegato umano, mantenuto in vita fuori dal corpo umano grazie a una macchina di perfusione normotermica. Al contrario delle linee cellulari o dei modelli animali, questo sistema riproduce la reale complessità del fegato umano ed è un prezioso strumento per testare nuove terapie. Un traguardo scientifico importante, di cui parliamo a pochi giorni dal World Liver Day (19 aprile), un’iniziativa delle società scientifiche di epatologia internazionali per sensibilizzare la popolazione sull’importanza del fegato.
L'innovazione scientifica nel campo della terapia cellulare e genica sta avanzando rapidamente, accendendo la speranza per i pazienti affetti da malattie rare, cancro e altre gravi patologie. L’importante evoluzione delle terapie avanzate è reso evidente dalle sempre più allargate pipeline delle aziende che lavorano in questo settore e dall’aumento delle richieste di autorizzazione presentate agli enti regolatori. L’Alliance for Regenerative Medicine (ARM) ha commissionato a Catalyst Healthcare Consulting una scansione completa del settore e ha identificato le tecnologie emergenti nei prossimi 3-10 anni. L'horizon scanning è culminato in un libro bianco che evidenzia il background scientifico, le ultime innovazioni e le considerazioni normative su ciascuna delle tecnologie citate.
a cura di Anna Meldolesi
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