Come ogni racconto che si rispetti, anche quello che ha condotto i ricercatori del McLean Hospital del Massachusetts e del General Hospital di Boston a tentare un trapianto di cellule staminali autologhe per il trattamento di un paziente affetto dal morbo di Parkinson comincia per caso, con l’invio di una e-mail e termina - anche se la fine di questa storia è solo l’inizio di un capitolo più ampio - con la corsa di un’ambulanza nel cuore della notte. I dettagli tecnici di questa storia sono contenuti nell’articolo pubblicato lo scorso 14 maggio sulle pagine della rivista più quotata della medicina, The New England Journal of Medicine, ma si tratta solo della punta dell’iceberg.
Ci sono malattie che non sono mai scomparse, ma di cui semplicemente si parla molto meno. Una di questa è l’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome), malattia causata dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV) che tra gli anni ’80 e ’90 fu al centro di una lunga attenzione mediatica. D’altra parte al tempo si trattava di una malattia mortale, il cui unico rimedio era la prevenzione. Negli anni la terapia antiretrovirale (ART) – che si basa su un cocktail di farmaci antivirali – è riuscita a trasformarla in una malattia cronica, a lunga sopravvivenza, ma nessuna strategia è finora riuscita a eradicare il virus. La scienza però – nonostante i fondi dedicati a questo campo siano sempre meno – continua a cercare una soluzione, puntando anche a strategie avanzate, come la terapia genica.
Le terapie a base di cellule CAR-T costituiscono un raffinato prodotto della moderna medicina ma questa straordinaria innovazione terapeutica, racchiusa in questo manipolo di linfociti ingegnerizzati per combattere il cancro, richiede una complessa gestione, non solamente in fase produttiva, ma anche nelle fasi di erogazione ai pazienti. Oltre ad un indispensabile approccio multidisciplinare è infatti necessario continuare a seguire i pazienti in maniera vigile, costante e scrupolosa. Su questi presupposti è nata WelCARe, uno strumento digitale in grado di coniugare sistemi di telemedicina e intelligenza artificiale, frutto della collaborazione tra Novartis - che ha sviluppato tisagenlecleucel (Kymriah) - e la start up Soluzioni Salute Informatica.
La salute umana è migliorata solo grazie ai progressi della tecnologia. Dalla penicillina ai vaccini, dai servizi igienici ai robot chirurgici: scienza e tecnologia sono sempre stati i pilastri fondamentali per lo sviluppo in medicina. Le più recenti tecnologie digitali permettono di fare test per la diagnosi di malattie al di fuori dai laboratori, la telemedicina e l’assistenza a distanza semplificano le procedure e rafforzano i sistema sanitari, la stampa 3D rivoluziona la produzione di dispositivi e supporti medici e biologici, l’intelligenza artificiale migliora l’analisi di dati ed esami e aiuta nello sviluppo di farmaci. Le tecnologie digitali faranno sempre più parte della nostra realtà sanitaria, ma cosa sono esattamente?
a cura di Anna Meldolesi
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